" Tutto si trasforma, Nulla si distrugge "

venerdì 19 dicembre 2008

Paolo Caputo firma la ‘Porta Sud’ di Milano


Sembrerà un enorme schermo quadrato in vetro e acciaio sospeso a 20 metri da terra, e si proporrà come metaforica “Porta Urbana” della città dell’Expo. Si tratta diPalazzo Famagosta, un edificio destinato al terziario che, destinato a sorgere all’ingresso in città dall’autostrada dei Fiori, si configura quale nuova “Porta Sud” di Milano. Il progetto porta la firma dell’architetto milanese Paolo Caputo alla guida dello studio Caputo Partnership.
 
Per chi arriverà da Sud o, al contrario, uscirà dalla città in direzione di Genova, il nuovo edificio sarà visibile da notevole distanza, e si presenterà come un grande “schermo quadrato” con misura di circa 70 x 70 metri.
 
Il corpo di fabbrica, a forma di parallelepipedo, è scomposto in due sottili volumi tra loro traslati in senso verticale e sostenuti da alti pilastri rispettivamente a 16 e a 20 metri dal suolo. Alla classicità dell’immagine frontale risponde, nella visione ravvicinata e di scorcio, quella più articolata del fabbricato a sezione “bicuspidata”, che ricorda le forme e i volumi di origine “gotica”.
 
Il corpo in elevazione, “sospeso” da terra, si innesta all’interno di un volume cavo il cui “cratere”, disegnato da un’ampia ellisse, genera al piede dell’edificio una corte-piazza.
L’equilibrio formale degli spazi, con i diversi servizi – la lobby d’ingresso integrata da sale e salottini di ricevimento, il bar, il ristorante, la palestra – mira a conferire un senso di intimità e di quiete in contrapposizione alla vastità e al “caos urbano” del contesto circostante.
 
Alla corte-piazza, rialzata dal livello stradale e sovrapposta al volume dei parcheggi, si accede in automobile o a piedi attraverso un percorso protetto che parte dal piazzale compreso tra il Parcheggio Famagosta (connesso con la linea metropolitana 2) e un nuovo Megastore che sorgerà nell’area. Da tale percorso pedonale si potrà apprezzare la dialettica tra le due componenti del progetto: l’architettura dell’edificio e quella del paesaggio, espressa in particolare dal volume destinato a servizio ai piedi dello stesso.
 
Nel Palazzo, dove troveranno spazio uffici e funzioni complementari, il verde riveste un ruolo importante: il giardino pensile che caratterizza l’ingresso all’edificio è riproposto al 15° livello degli uffici in una terrazza giardino: un immenso belvedere che guarda il sud di Milano e la Pianura Padana. Lo spazio del giardino pensile è delimitato da una struttura metallica a traliccio che ha il compito di sostenere le vaste superfici di pannelli fotovoltaici.
La stessa tipologia di copertura caratterizza il coronamento del secondo semivolume che accoglie, nella parte centrale, una sala di rappresentanza affacciata sul paesaggio urbano a Nord e quindi sul cuore della città, mentre sui lati ospita una cospicua parte degli impianti tecnologici previsti.
 
Le facciate dell’edificio sono in vetro strutturale con brise-soleil in alluminio e tende interne sui fronti lunghi. I coronamenti a sezione cuspidata sono in profili d’acciaio, integrati da pannelli in vetro laminati con cellule fotovoltaiche e da pannellature di lamiera stirata, mentre i fronti laterali sono rivestiti con lastre di ardesia.

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