" Tutto si trasforma, Nulla si distrugge "

lunedì 12 gennaio 2009

Nuova sede laboratori farmaceutici Guna


L’intervento ha previsto la riqualificazione integrale di un edificio industriale risalente agli anni ’50 localizzato in Via Palmanova a Milano. Lo stabile è costituito da 5 piani fuori terra più uno interrato, a pianta rettangolare con i due corpi scala situati alle estremità opposte. 

La componente innovativa dell’intervento si caratterizza per l’attenzione all’immagine finale del manufatto architettonico, oltre che per le innovazioni adottate in sede di adeguamento strutturale dell’edificio, la realizzazione dei nuovi impianti e le distribuzioni funzionali interne. Trasformare un anonimo edificio industriale in un oggetto architettonico capace di “informare” con l’immagine il nuovo utilizzo innovativo e l’approccio ecosostenibile dei prodotti di Guna, è stata una scelta atipica se confrontata con altri interventi analoghi su edifici considerati meramente beni strumentali alla produzione.

La struttura della facciata
L’elemento più espressivo dell’intero intervento risulta la facciata vetrata che ricopre il fronte principale dell’edificio, prospiciente Via Palmanova. Si presenta con una struttura ventilata opaca “accostata” alla muratura esistente e da essa distanziata di circa 20 cm, in modo da creare un’intercapedine di ventilazione naturale che contribuisce alla climatizzazione degli ambienti interni. Tale esigenza nasce dalla necessità di avere un’atmosfera controllata per evitare alterazioni dei prodotti omeopatici sensibili a sbalzi di temperatura e luce.
Gli altri prospetti sono ricoperti da pannelli di lamiera stirata con una finitura realizzata in verniciatura tinta rame accostati a vetri color bronzo

Un premio per la ristrutturazione
L’involucro dell’edificio progettato da Polis engineering, ingegne¬rizzato e realizzato da Sipam, ha vinto il premio nazionale “Aluminium in renovation 2007”, grazie agli aspetti innovativi tecnologici e di immagine adottati. Questi si sono tradotti in un nuovo disegno formale integrato alla pelle esterna non trasparente, realizzato con specchiature vetrate serigra¬fate a smalto e elementi in alluminio (montanti e traversi) in parte visibili all’esterno con sezioni di particolare design.

Il giardino sensoriale
Il percorso esterno di accesso all’edificio avviene attraverso un giardino progettato e realizzato dall’artista-artigiano di origine macedone Dashimir Arifi. Il suo intento è stato quello di catturare i sensi del visitatore, e distrarlo dal traffico del viale antistante.
Dall’ingresso su strada, il visitatore percorre una passerella caratterizzata da trasparenze, dalla quale fuoriescono vapori d’acqua profumata oltre alle diverse note prodotte da gocce d’acqua che cadono su piatti di rame di diverso raggio. La percezione visiva è data da ulteriori giochi d’acqua e installazioni verdi.

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